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Pioneer and the Good Love
The Maine
2012
Genere: Rock[/box]
Il primo album doppio della band dell’Arizona rappresenta un cambiamento radicale nello stile musicale dei Maine. Arriva la svolta rock in questo loro terzo lavoro, grazie anche alla mano di Colby Wedgeworth, rinomato produttore statunitense.
L’album è composto da due diverse sezioni. La prima, Pioneer, si apre con Identify, pezzo dall’inizio soft ma con un ritornello molto energico e martellante che rimane impresso nella testa dell’ascoltatore. Il singolo principale dell’album, Don’t Give Up On Us, è un inno rock con echi degli U2 e Bruce Springsteen. Il pezzo più radiofonico è Like We Did, che ricorda i lavori precedenti della band, di impronta mainstream. I’m Sorry è un lento nel quale ultimo ritornello il cantante John O’ Callaghan porta in scena tutta l’energia della band, grazie anche alle chitarre distorte di Jared Monaco e Kennedy Brock. Pioneer si chiude con Waiting For My Sun To Shine, ballad caratterizzata da un groove pesante e un testo speranzoso e disilluso allo stesso tempo.
Oltre ai 13 pezzi di Pioneer, la seconda parte dell’album, The Good Love, vede l’apertura della band a 6 brani di stampo più anni 90, con sonorità allegre e con l’utilizzo massiccio di sintetizzatori in canzoni come You’ll Never Know. Il pezzo più piacevole è Hello World, che inizia con un “One, two, three, four” che ci catapulta immediatamente in uno scenario pop rock molto easy listening.
Pioneer and the Good Love mostra una maggior maturità artistica e musicale della band, essendo tutti i brani composti dai cinque ragazzi senza più l’intervento di coautori, presenti invece nei precedenti due album. La scelta della band di autoprodurlo, senza la mano di Warner Bros, ha consentito una maggior libertà stilistica che ha permesso di discostarsi dal sound già consolidato per procedere verso un rock più maturo, con testi più metaforici e introspettivi.
