Marcatori: pt 8′ Caretti (4C), 19′ Veglio (IA), 23′ Arduino (4C), 24′ Caretti (4C), 25′ Donna (IA); st 5′ Berruto (IA), 8′ Donna (IA), 16′ Arduino (4C), 18′ Seminario (IA), 23′ Arduino (4C), 25′ Veglio (IA).
Ammoniti: nessuno.
Espulsi: nessuno.
Arbitro: Di Ciaula.
Sconsolati dal ricordo che la forte ex 3C aveva impresso nelle loro menti e dall’inaspettata inferiorità numerica, i classicisti scendono in campo senza grandi ambizioni, ma decisi a combattere fino alla fine. Dopo aver liberato il campo, l’arbitro fischia il segnale d’attacco.
La 4C fa girare bene palla e si accanisce verso la porta di Colombino, ma la difesa del classico reagisce bene, con le coperture sicure di Berruto. Dopo 8 minuti, però, Caretti vince la difesa. Il classico riparte, ma con troppi errori. Dopo 11 minuti arriva il goal del capitano grecista, che riscatta la pessima prestazione contro la 5 scientifico A.
Da qui si scatena un match fatto di continui “botta e risposta“, in cui nessuna delle due squadre sembra voler accettare, a buon ragione, un pareggio. Infatti dopo una gaffe di Colombino (che, utilizzando il gergo tecnico, definiremmo “papera”) che costa ai classicisti il vantaggio degli avversari, inizia una vera e propria tenzone calcistica. Il classico va a segno, ma ogni volta Arduino e Caretti (quasi seguendo il principio di azione-reazione) rispondono conquistando l’ennesimo scomodo pareggio.
Il secondo tempo è una climax ascendente di tensione: il classico vuole con decisione il goal della vittoria e lo scientifico, d’altro canto, cerca disperatamente il goal dell’onore per non precipitare nella sconfitta. Le loro speranze vengono annullate al 25′, pochi secondi prima del fischio finale di Di Ciaula, quando Veglio segna un goal significativo per la partita, per la squadra, ma soprattutto per se stesso.
