• giovedì , 28 Marzo 2024

Pistorius, un mito che crolla

Delusione, turbamento, amarezza.

Bastano pochi aggettivi per descrivere il nostro stato d’animo di fronte a certe spiacevoli verità. Quando ci si affeziona al personaggio tanto da considerarlo quasi un idolo, e di colpo tutto finisce.

Oscar Pistorius è solo l’ultimo di una lunga serie di campioni nello sport e sconfitti nella vita. Uno di quei personaggi sempre sicuri di sé, che sanno farsi amare, che appaiono perfetti, inarrivabili… e in un attimo buttano tutto all’aria. Pistorius, l’uomo dei record, l’uomo dall’immensa tenacia, dalle mille battaglie, il simbolo dell’unione tra Paralimpiadi e Olimpiadi, che rivela la propria natura nel modo peggiore possibile. Una notizia che ha sconvolto tutto il mondo dello sport e non solo. Migliaia di cuori sono rimasti turbati da un episodio che benché ancora avvolto nell’ombra (ma uno non spara ad una persona senza vederla), sembra avere dell’ incredibile.

Credo di essere un ragazzo fortunato, ma sono convinto che la fortuna te la devi creare, la devi prendere al volo per riuscire a fare nella vita quello che davvero vuoi”- diceva Oscar.

Adesso però “Blade Runner” per la prima ed ultima volta ci ha traditi, e questo tradimento vale un’intera carriera e un’intera immagine. E non ci vuole un esperto per capire che sotto questa azione si nasconde un profondo malessere interiore.

Viene perciò da chiedersi che cosa può portare un campione a compiere un atto di tale gravità.

La sua sua situazione di disabilità non lo ha aiutato nel carattere e nel rapporto con gli altri, ma certamente anche l’ambiente in cui ha vissuto è stato un fattore  non meno decisivo. Il doversi allenare duramente tutti i giorni, essere costantemente sotto i riflettori, sopportare le pressioni dei tifosi che si aspettano tanto da te…tutto questo provoca enorme stress e compromette le relazioni sociali; e così si viene a scoprire che in realtà il tuo idolo ha un’inclinazione eccessiva verso l’alcool, tiene steroidi in casa, si sfoga andando a sparare al poligono e mostra un’aggressività e una gelosia esasperate. L’esatto opposto di come si presentava agli occhi del mondo.

E in un mondo in cui l’immagine e l’apparenza contano più di tutto, questo è un altro duro colpo per lo sport.

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