• venerdì , 26 Aprile 2024

"Oh mia bela Madunina"

Gli ultimi anni di scientifico e classico hanno visitato Milano, secondo la consueta programmazione. Di mattina, le sorti sono state diverse: una mostra su Modigliani per i pitagorici, un’altra sull’arte italiana da fine 1700 al 1900 per i grecisti. Dopo pranzo, invece, i percorsi si sono riuniti destinazione planetario “Ulrico Hoepli”.

Il pullman si è appena avviato sulla strada del ritorno a casa e i tre professori – la prof.ssa Artigiani, il prof. Croce e la prof.ssa Losana – si accomodano sereni in prima fila, credendo di poter trascorrere un bel viaggetto tranquillo. Niente di più sbagliato! La giornata può anche essere stata stancante, ma ora è tempo di commenti: come vi è parsa quest’uscita milanese, anche in rapporto agli anni precedenti?

Il primo a prendere la parola è l’esperto prof.Croce: “E’ una domanda che va a toccare l’esperienziale. Una differenza risiede nel fatto che l’anno scorso classico e scientifico erano stati separati, questa volta invece abbiamo preferito muoverci tutti insieme. In ogni caso, io ho raggiunto circa dieci presenze, e sono sempre stato entusiasta di questa proposta (anche la prof.ssa Losana concorda con visibile… entusiasmo!).”

La prof.ssa Artigiani sbariglia un po’ le carte in tavola: “Io l’anno scorso non c’ero, ma avevo già partecipato cinque anni fa. Oggi come allora è stato piacevole, nonostante la difficoltà nel capire se gli studenti del classico fossero dei nostri o meno, non avendoli pressochè mai visti!” (ride)

Ovviamente tutti si proclamano felici e contenti, ma verifichiamo se è davvero così: prof. Croce, un giudizio da umanista dichiarato sul planetario? La risposta è cristallina: “La guida del planetario cita spesso Dante, come non apprezzare? E poi, come si può vivere senza scienza? Inoltre, la visita non si ripete sempre uguale negli anni. Ad esempio, le scorse volte la guida ha insistito sulla civiltà ellenistica, mentre oggi no: la seconda parte è stata abbastanza diversa.” E’ stato un miglioramento? Sì, secondo la prof.ssa Losana, che afferma: “E’ cambiata in meglio, soprattutto grazie alla riflessione sulla filosofia della scienza.”

Le terze classico, di mattina, sono state accompagnate dal prof. Croce e dal prof. Varaldo alla mostra “Gallerie d’Italia”. Qual è l’opinione del prof. Croce a riguardo? Queste le sue parole: “Io avevo già ammirato quest’esposizione, inaugurata a dicembre, e l’ho ritrovata con piacere. Molto appropriata è la definizione di Musèe d’Orsay all’italiana, data dal prof. Varaldo: è in effetti una ricca raccolta di arte solo italiana e cronologicamente ben definita.”

Oltre a considerazioni giustamente tecniche, è bello vedere come i tre abbiano voglia di divertirsi insieme: prof.ssa Losana, è felice di essere al fianco del prof. Croce (acclamato “beato fra le donne” da qualche malalingua nascostasi tra i sedili del pullman)? “Certo, tra noi c’è una liaison, ma direi che ne sta nascendo un’altra tra lo stesso prof. Croce e la prof.ssa Artigiani!” (ridono)

Ultime domande, con una finestra sul futuro: vedete in noi prossimi pilastri della scienza? La risposta è affermativa, ma il prof. Croce si scopre crudele: “Già, lo dicono perchè non vi hanno in classe!”

E’ stata una bella giornata per tutti, lo spirito è quello giusto. Per questo bisogna dire anche: grazie profs!

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