• giovedì , 28 Marzo 2024

Un flauto d'oro per Valsalice

Abbiamo incontrato in questi giorni Filippo Del Noce, ex allievo di Valsalice, flautista diplomato al Conservatorio G. Verdi di Torino, maturato nel 2012 e attualmente iscritto ai corsi del Politecnico. Filippo è stato uno dei quegli studenti che durante i cinque anni di liceo hanno dovuto trovare, non senza fatica, l’armonia fra la impegno scolastico e l’inseguimento di una passione irrinunciabile.

Dunque Filippo in quale momento della tua vita hai deciso di rendere la musica qualcosa di veramente importante per il tuo futuro?

L’estate prima dell’inizio della quarta ginnasio sono entrato in conservatorio. Il corso di flauto dura sette anni ma volevo concludere entro la fine dei cinque anni in modo tale da tenermi aperte tutte le strade possibili dopo la maturità. E’ stata dura ma alla fine sono riuscito a diplomarmi in seconda liceo col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida del maestro Antonmario Semolini a cui sarò sempre riconoscente. Poi nell’anno della maturità ero molto indeciso se iscrivermi al Politecnico oppure andare in Germania a continuare i miei studi di musica.

Perché questo dubbio così forte?

Beh sai, vi sono due strade per far diventare la musica la tua professione (come flautista): orchestra o insegnamento. La prima è un sogno molto difficile da realizzare: le orchestre sia in Italia che all’estero sono in grave difficoltà e ve ne sono sempre meno. Per esempio un mio amico più vecchio di me, dopo milioni di audizioni ha avuto il posto al Maggio Fiorentino. Forse lo hai già saputo ma oggi quel teatro sta chiudendo… Inoltre vi sono due, massimo tre posti per i flauti in orchestra e prima che vi sia un’audizione bisogna aspettare che il titolare del posto vada in pensione o lasci. Se ciò avviene, il numero di flautisti che si iscrivono per l’audizione non è mai inferiore ai 100/150. Secondo me il problema è che  al mondo c’è molta più gente che vuole suonare rispetto a quanti vogliono ascoltare la musica classica.

L’altra strada invece?

Quella dell’insegnamento invece è ancora oggi percorribile: ci sono moltissime scuole di musica private che stanno aprendo e che cercano giovani  insegnanti. L’anno della maturità infatti ho insegnato a Borgaro in una scuola comunale di musica ma non faceva per me: l’ho trovato terribilmente noioso.

Alla fine come sei uscito dall’indecisione?

Da ormai due anni mi sto perfezionando con un flautista svizzero molto celebre, Peter Lukas Graf, e fu proprio lui a consigliarmi, vista la attuale situazione delle orchestre, di andare avanti col Poli, e così ho fatto. Così alla fine, dopo cinque bellissimi anni di classico a Valsalice, mi sono iscritto al Politecnico e mi trovo molto bene.

Parlando di Valsalice, come sei riuscito a conciliare musica e scuola durante il liceo?

Siccome avevo bisogno di suonare almeno due o tre ore durante il giorno (di notte la gente vorrebbe dormire…), ho sempre cercato di studiare e fare i compiti la sera tardi. Al mattino qualche volta ero un po’ addormentato, tuttavia era l’unico modo per conciliare le due cose.

I professori come vedevano questa dualità nello studio?

I professori hanno sempre apprezzato molto questa mia passione, tuttavia la musica non è mai stata una giustificazione per non studiare.  Inoltre il prof.re Renato Uglione, che è stato mio insegnante di lettere classiche nel triennio, mi ha dato la possibilità di introdurre con una mia esecuzione musicale diverse conferenze degli Incontri con gli Antichi che ogni anno sono organizzati dall’ Associazione Italiana di Cultura Classica a Torino di cui il prof.re Uglione è presidente.

Una curiosità: molte volte si vedono flautisti che suonano con strumenti d’oro a 24 carati: è solo una questione estetica o l’oro migliora realmente le qualità acustiche del flauto traverso?

Io personalmente suono un flauto d’oro costruito da un artigiano tedesco di nome Harry Gosse. Il flauto è uno strumento molto acuto, l’oro ha il potere di scurire molto il suono e per questo è preferito agli altri materiali.

I tuoi prossimi impegni concertistici? 

Per fortuna sono numerosissimi! A giugno avrò moltissimi concerti nell’ambito dell’ Antidogma Musica Music Festival qui a Torino ma l’evento futuro più importante sarà partecipare alla Penderecki Musik Akademie dall’11 agosto al 2 settembre sotto la direzione di Krzysztof Penderecki, celeberrimo compositore e direttore d’orchestra polacco. Sarà un mese  di intense prove a Westfalia (Germania) seguite da numerosi concerti ad Amsterdam, Cracovia, Munster e altre città tedesche e olandesi.

Quanti impegni Filippo! Insomma, una carriera musicale tutta in salita! Ti facciamo un grande in bocca al lupo per il tuo futuro da artista! 

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