• martedì , 19 Marzo 2024

IN CORSA PER IL PODIO INAFFERRABILE!

Domenica 26 maggio si è tenuto il tanto atteso Gran Premio di Monaco.
Essendo uno dei circuiti più complicati, non è mancata quell’adrenalina che ha sicuramente sfiorato anche i meno appassionati: infatti il susseguirsi di imprevisti scoppiettanti, avvenuti un giro dopo l’altro, ha contribuito a creare un’atmosfera di viva tensione.

Gli incidenti non mancano! Anche tra i bolidi di classe minore, come in questo caso la Lotus della Formula Renault 3.5, ci sono state curve mal prese, manovre sbagliate e… auto fuori uso!

L’Automobile Club de Monaco fondato da Anthony Noghes; sede del comitato per l’organizzazione del Gran Premio, contiene la raccolta di alcuni gadget delle generazioni passate di corse e monoposto.

Prima di tutto ripercorriamo brevemente la storia del campo di battaglia che ha ospitato la sfida in questione.
Questo circuito, anche se possiede una struttura diversa rispetto a quella originaria, nasce nel 1929 grazie ad Anthony Noghes, fondatore del “Club de Monaco”. Nel 1950 la tappa di Montecarlo è inserita nel mondiale di F1: il 21 maggio dello stesso anno fa anche la sua comparsa sul circuito la Scuderia Ferrari che, già agguerrita, fa scendere in campo quattro veicoli.
Quella volta, tuttavia, non è il Cavallino Rampante a prevalere, ma ha la rivincita nel 1952.
Mitici piloti, creatori della storia della F1, hanno trionfato a Monaco: ricordiamo tra tutti Niki Lauda, Gilles Villeneuve, Alain Prost, Ayrton Senna, Michael Schumacher.

 

 

 

 

 

Il circuito è unico nel suo genere: infatti è il solo ad essere inserito direttamente in un centro urbano, tra le vie della città.

 

 

La McLaren Mercedes di Sergio Pérez alle prese con la curva della Sainte Devote, un centinaio di metri dopo la griglia di partenza.

La Scuderia Ferrari, ormai famosa per la sua continua sfortuna a Monaco, ha ottenuto l’ultimo piazzamento sul podio l’anno scorso: Fernando Alonso al terzo posto.

Attualmente il circuito si compone di 78 giri e la sua lunghezza è di 3,34 km.
L’abilità del pilota è determinante: per puntare alla vittoria è necessaria una grande capacità di concentrazione che deve evitare qualsiasi mancanza nella resa di guida.
In questo caso il piazzamento conseguito nelle prove libere assume una buona rilevanza nell’andamento finale del pilota: i sorpassi sono ridotti al minimo vista la struttura stretta e contorta del tracciato, ogni manovra deve tener conto del ridotto spazio di azione.
I “nomi” delle svariate curve e dei punti nevralgici da percorrere sono ormai stampati nella memoria di ogni partecipante: la Sainte Devote, la Virage du Casino, il Tornante Mirabeau, la curva del Tabaccaio e la Rascasse riscuotono alla loro evocazione una rispettosa consuetudine.
Il Gran Premio appena passato ha visto la vittoria di Nico Rosberg davanti a Sebastian Vettel e Mark Webber.
La Ferrari ha subito una dolorosa sconfitta con Fernando Alonso, confinato al settimo posto e il ritiro di Felipe Massa, a seguito dell’incidente riportato.
La Safety Car non è rimasta a guardare e ha avuto un ruolo determinante durante alcuni momenti di perplessità e confusione a causa di ripetuti scontri e tamponamenti: oltre a quello del ferrarista, si è verificato anche l’incidente tra Maldonado, pilota della Williams, e Bianchi alla guida della Marussia.

 

[note]QUALCHE CURIOSITA’ IN PIU’…

Una delle altre corse che si compiono durante il weekend del GP F1 è quello della Porsche SuperCup.

Da sempre, il Gran Premio di Monte-Carlo è una vera e propria occasione di festa per la città: come dimostrano anche i posti barca nel porto, infatti, solo durante quest’avvenimento si raggiunge una grandissima portata di visite; turisti e appassionati da tutto il mondo accorrono per seguire ogni singola tappa speciale di questi quattro giorni unici. Quattro giorni: le varie prove libere cominciano sempre il giovedì; man mano scendono in pista le auto di Formula 1, affiancate da quelle di Formula Renault 3.5, GP2 e quelle della Porsche SuperCup… un vero e proprio alternarsi di “quiete” e frastuono…anzi… di adrenalina e tensione!

Durante il Gran Premio, le vie appena adiacenti al circuito sono invase da turisti e venditori di gadget ufficiali.

Per le strade della città, orde di tifosi si aggirano in cerca di gadget che possano distinguerli bene per scuderia di appartenenza, folla e baracchine di merchandising aumentano progressivamente, fino a raggiungere il pienone all’arrivo del GRAN GIORNO: la domenica della corsa finale! A quel punto le tribune si riempiono completamente, gli ultimi arrivati si appostano sui versanti della rocca del Palazzo, fuori del porto si scorgono sempre come minimo due navi da crociera: tutto è pronto.

I piloti che salutano la folla dal camion che li trasporta.

Generalmente, verso le 12:30, avviene la parata dei piloti: i corridori salgono su un camion aperto e fanno il giro del circuito, ricevendo le acclamazioni degli spettatori; prima dell’inizio degli intensi 78 giri, il Principe di Monaco, Alberto II, compie un giro di apertura ufficiale del circuito, guidando una decappottabile, accompagnato dalla moglie. La corsa inizia, il tempo scorre, dopo massimo due ore (come da regolamento) si arriva alla fine: trombette che suonano, navi che strombazzano a più non posso, la premiazione, gli applausi, la festa con lo champagne… alle 19:00 il circuito si riapre definitivamente alla circolazione, per richiudersi solo l’anno successivo.

La sera, i locali dispongono i tavoli proprio sul circuito. In questo caso si tratta del Rascasse, in corrispondenza dell’omonima, celebre curva.

La sera successiva al Gran Premio, nella zona dei box è possibile scorgere i camion che trasporteranno poi via le monoposto delle varie scuderie.

La sera ancora grandi festeggiamenti: in una velocità impressionante compaiono locali proprio sull’asfalto ancora marchiato dalle sgommate, vedi tavoli e sedie dove poco prima c’era una macchina in corsa; quelli che non scappano frettolosamente via, rimangono ancora un’ultima volta a far la nottata, prima che la città si svuoti con una velocità più che impressionante, per tornare ad essere un normale centro lavorativo.
Inutile dire che anche le tribune e le varie strutture costruite temporaneamente per l’evento vengono rimosse con una tempismo notevole.[/note]

Una vista del Principato dall’alto della costa francese.

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