• giovedì , 28 Marzo 2024

Papa Francesco e la sedia vuota

“In occasione dell’anno della fede, il pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione organizza un concerto alla presenza di Papa Francesco, nel pomeriggio di sabato 22 giugno nell’aula Paolo VI in Vaticano”. Così l’Osservatore Romano aveva presentato il concerto di Beethoven, diretto da Juraj Valcuha, in onore del pontefice, due ore prima della sua esecuzione.

Sabato 22 giugno, però, il Papa non era presente in mezzo alla folla di spettatori pronti ad acclamarlo.

La sedia papale vuota durante il concerto

La sedia allestita in posizione preminente è rimasta vuota, fra lo stupore e il brusio degli spettatori e il disagio degli orchestrali e dello stesso direttore d’orchestra, lui che, in un’intervista, aveva manifestato la sua emozione nel dirigere la Nona sinfonia di Beethoven di fronte al pontefice. Davanti al gesto “innovativo” e insolito in molti si sono domandati il perché e hanno cercato di dare una risposta. Alla giustificazione di monsignor Rino Fisichella, “un’incombenza urgente e improrogabile”, è succeduta un’affermazione messa in bocca al Papa da alcuni papisti di curia secondo cui il pontefice avrebbe detto “non sono un principe rinascimentale, che ascolta la musica invece di lavorare”.

Cosa lo abbia spinto a non partecipare al concerto non è del tutto chiaro, ma la risposta va probabilmente cercata nella semplicità e nell’umiltà che egli ci ha mostrato dall’inizio del suo pontificato. Papa Francesco sta dimostrando di avvertire l’urgenza di un cambio di prospettiva: occorrono scelte radicali. Da un lato egli sente l’esigenza di dedicarsi all’evangelizzazione attraverso i sacramenti e la preghiera e, dall’altro, l’emergenza di recarsi nelle periferie: cerca sempre di salutare tutti, persino il pellegrino più “periferico” ma si adopera anche per coloro che conducono un’esistenza lontana da Dio. “Facere et docere”: questa è la chiave di lettura fondamentale per comprendere l’operato del Papa. Così egli ha preferito, alla partecipazione a un concerto in suo onore la necessità di darsi agli altri, in questo caso i nunzi apostolici, giunti in Vaticano da ogni parte del mondo, che presto sarebbero ripartiti.

Lo storico della chiesa Alberto Melloni definisce il gesto come “rintocco solenne, severo” che descrive lo stile del Papa in questi primi cento giorni. Alcuni analisti, invece, sono più critici a riguardo. Essi ritengono che il fatto che Francesco non pratichi la musica, stia sullo sfondo della mancata partecipazione. C’è chi ricorda come, all’inaugurazione del convegno del diciassette giugno, in aula Nervi, egli non abbia ringraziato il coro diretto da monsignor Frisina, neppure con un cenno del capo o un gesto della mano. Spesso, durante le funzioni, egli non canta, probabilmente per l’operazione al polmone subita quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires.

In una lettera di risposta a Sandro Magister su l’Espresso si legge ancora: “In una diocesi, un pastore di forte personalità, che abbia un comportamento brusco, può farsi facilmente perdonare o può semplicemente disinteressarsi di essere perdonato. I gesti romani di un Papa hanno invece poca rilevanza per Roma come tale, avvezza ad altro, ma molta per il mondo”. Secondo il mittente della lettera, lasciare la sedia vuota in un concerto dinanzi agli artisti non è un gran segnale. A questo si aggiunge che chi fa un confronto con Papa Benedetto XVI trova ingiustificato tale comportamento. Un anno fa, infatti, Ratzinger dopo aver ascoltato lo stesso brano musicale, nel teatro alla Scala di Milano, aveva concluso con un discorso che aveva toccato profondamente tutti i presenti.

Papi diversi, diverse sensibilità, diversi modi di manifestare un uguale amore a Cristo, alla Chiesa, alla gente. Alla fine, sembra quasi “profetico” quello che Chesterton scrive nella biografia di san Francesco: “San Francesco sparse quel che san Benedetto aveva accumulato”. Con questi gesti un po’ “eclatanti” di fatto, Francesco fa arrivare al cuore della gente quel ritorno a una fede vera su cui Benedetto ha fondato il suo pontificato.

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