• giovedì , 28 Marzo 2024

CINENEWS: "CHI AMA E' IN PERICOLO"

YSL-fotografia2“Non si sente troppo giovane per dirigere la più grande casa d’alta moda francese?”.

“Ci può dire cosa ha in mente per la sua prima sfilata?”.

“Cosa prova in questo momento?”.

Jalil Lespert propone al pubblico un nuovo Yves, un giovane timido ed instabile, depresso e introverso. Questa personalità da “giovane seminarista”, sbarbato e ingenuamente innocente, nasconde un grande genio, una creatività che rivoluzionerà il mondo della moda.

Algerino di origine, il novello aspirante stilista, incontra la Parigi degli anni ’50: ancora tradizionale e ritrosa nei confronti di novità così taglienti e provocatorie. Chiamato giovanissimo a dirigere la maison Dior, il tormentato enfant prodige si trova molto presto a dover competere in un mondo a lui, che desidera solamente disegnare le sue creazioni, terribilmente estraneo.

Passionale e audace, questo biopic su Yves Saint Laurent narra i vent’anni del lancio dello stilista maghrebino visti dagli occhi innamorati e gelosi di Pierre Bergé: manager, socio, amante e compagno di vita. Amatore e grande esteta, il protagonista vive solo per la moda, l’alta moda, da lui considerata come un’arte. Adorato ed idolatrato per il suo essere anticonformista ed innovativo, Yves si lascia in realtà trascinare in un vortice peccaminoso di alcool, feste all’insegna della perdizione  e droga; fra baci proibiti e atti ribelli, quello che era uno sbarbato adolescente si va trasformando in un cinico annoiato e capriccioso, amato indistintamente da uomini e donne. Vincolato oramai in un’esistenza opprimente e viziosa, Yves appare come un bambino braccato, in crisi di fronte alla realtà che lui, con la sua mente geniale e malata al tempo stesso, non riesce ad affrontare.

Quella inscenata magistralmente da Pierre Naney e Guillaume Galliene, attori della Comédie Française, è una storia di attrazione e odio, di passione erotica e romantica, di sensuale, amaro e dolce amore. Audace innovatore e febbrile stakanovista, il ritratto che giunge allo spettatore è folle: il mondo della moda fa da sottofondo a questo ripetersi irrefrenabile di demoniche leggerezze, che contemporaneamente appaiono velate dall’occhio di un uomo che ama. Yves è ormai spregiudicato, in cerca di un se stesso andato perduto nei meandri del nero vizio. Lespert dipinge uno scorcio, una rapida pennellata di quella che è stata la vita maledetta di un genio sregolato, autodistruttivo e trasgressivo, perennemente sull’orlo dell’abisso.

“La moda passa, lo stile resta.” 

Immutabile, immenso, è un omaggio alla vita di una grande divo, di una personalità discussa e difficile da interpretare, un edonista che dall’alto della sua mente indiscutibilmente malata, ha deciso un’epoca, andando oltre il comune senso della moda, ispirando con le sue formidabili creazioni, lui che viveva solo in primavera ed autunno, una nuova era.

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