• venerdì , 29 Marzo 2024

Ciao Giorgio

Venerdì 4 Luglio l’astigiano 63enne Giorgio Faletti si spegne all’ospedale Molinette di Torino. Malato da tempo di tumore, dopo aver combattuto con grande coraggio, nonostante il lungo periodo nel centro specializzato di Los Angeles, una volta giunto a Torino, si addormenta per sempre.

Proprio a causa di questo suo male era stato costretto ad annullare molti spettacoli che aveva in programma in questi ultimi mesi, ma senza perdersi d’animo e senza drammatizzare rivolgendosi quasi con un addio: “Purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore. Giorgio”.

Faletti

L’artista è stato seppellito nella sua Asti e per quella giornata il sindaco Fabrizio Brignolo ha proclamato il lutto cittadino.

Giorgio si laurea in giurisprudenza, ma in testa ha sin da subito un mondo diverso da quello del diritto. Personaggio poliedrico, artista dai tanti volti, Faletti ha conosciuto il successo in vari ambiti artistici: dalla tv per tutti, alla scrittura, alla musica come cantante e autore, fino al cinema impegnato. Aveva iniziato la sua carriera al mitico Derby di Milano, al fianco di attori come Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi e Francesco Salvi. E come molti di loro ha raggiunto il successo vero e il grande pubblico grazie alla scoperta del cabaret da parte della televisione.

Ha inoltre partecipato come cantante anche ad alcune edizioni del Festival di Sanremo. Grande successo aveva ottenuto «Signor Tenente», ispirata all’attentato di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta. Poi, nell’epoca d’oro della tv, aveva ‘sfondato’ portando a Drive In il personaggio di Vito Catozzo. Ma il ruolo di caratterista gli stava stretto. E’ infatti nel 2002 che sorprende tutti, pubblico e critica, con il suo straordinario esordio da narratore con il primo thriller, “Io uccido”, che vende oltre 4 milioni di copie.

giorgio-faletti

Nel 2004 raddoppia con il secondo romanzo “Niente di vero tranne gli occhi”, che al momento ha vendute tre milioni e mezzo, per continuare poi la fortunata carriera di scrittore. E’ stato anche attore impegnato, in “Baaria” di Tornatore e nel film “Il sorteggio” di Giacomo Campiotti. Faletti andava in giro con la sicurezza dell’uomo di spettacolo. Se lo si incontrava a un festival, si era sicuri che stesse firmando un autografo. Poi lo si sedeva al tavolo, a raccontare. Era simpatico, riservatissimo ma alla mano. Voleva far ridere, anche di sé. La scrittura, la recitazione, la musica, si vedeva che erano per lui una grande avventura in cui calarsi senza sentirsi il migliore. Era soltanto uno che aveva voglia di giocare e di rischiare.

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Vi sono molti ricordi in suo onore ed in particolare Pippo Baudo commenta così alla morte di Giorgio :”È una brutta perdita”. Il popolare presentatore ricorda quando lo portò a Fantastico come vedette comica e quando sul palco dell’Ariston Faletti cantò “Signor tenente”, a cui aveva suggerito di mettere la musica. “Faletti – afferma Baudo – è stato una persona sensibile e molto generosa“. E’ stato bianconero per tutta la vita. E così, la Juventus ha voluto subito ricordare con un twitter, molto commosso, lo scrittore, attore, cantante e cabarettista Giorgio Faletti, scomparso a Torino all’età di 63 anni. Giorgio Faletti era anche un grande appassionato di motori. Nel 1992 aveva partecipato al Rally di Sanremo iridato, con una Delta Integrale ufficiale, classificandosi 15° assoluto, mentre nel 1998 aveva corso il Rally di Montecarlo, altra prova iridata, con una Fiat 500 Gruppo A, classificandosi al 54° posto. In entrambe le occasioni aveva ricevuto le note da Beppe Cerri, storico navigatore di Dario Cerrato. Infine una sua grande passione era la musica e come emerge dalle pagine del suo primo romanzo “Io uccido” egli afferma: “ La musica non tradisce, la musica è la meta del viaggio, la musica è il viaggio stesso”.

Ecco Giorgio: un uomo di successo, ma soprattutto un uomo di grande talento e di grandi passioni.

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