• venerdì , 29 Marzo 2024

Google glass, la fantasia è realtà

 

Ad un anno dall’uscita del gadget più desiderato del momento, è un’azienda londinese a dare lo spunto per una svolta nello sviluppo degli occhiali intelligenti di Google. Sono infatti gli sviluppatori di ” This Place ” a realizzare un sensore ed un’ app in grado di interpretare le onde cerebrali e tradurle in comandi.

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Un sensore elettroencefalografico (Mindwave Mobile NeuroSky) unito all’ app MindRDR ci permetterebbe di comandare i Google glass con il pensiero. Anche se ancora in una fase alpha dello sviluppo, questo nuovo miracolo dell’ingegneria inglese sembra avvicinarsi molto ai film di fantascienza. Questo nuovo dispositivo e la relativa applicazione non sono ancora disponibili sul mercato: la compagnia della Silicon valley infatti aspetta che il progetto venga ulteriormente sviluppato, dal momento che le funzioni disponibili sull’apparecchio della nuova casa di produzione inglese sono soltanto due. Si possono infatti solo scattare foto e pubblicarle sui social network precedentemente settati sulla memoria dei Google glass. Sono però molteplici gli sviluppi e gli utilizzi che quest’idea può avere, non per forza legata unicamente ai Google glass, ma a qualsiasi apparecchio elettronico che utilizziamo quotidianamente.

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I Google glass si sono rivelati essere adatti anche ad un impiego in campo medico, con le prime registrazioni di interventi chirurgici risalenti ad un anno fa, e dunque questo nuovo gadget potrebbe cambiare letteralmente il nostro stile di vita. Quelli di This Place non solo sono stati geniali nell’ideare e realizzare un tale progetto, ma anche nel rendere il codice sorgente dell’app accessibile a tutti su GitHub, in modo che gli sviluppatori di tutto il mondo possano partecipare alla realizzazione di nuove funzioni per questo apparecchio

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Inoltre il funzionalmento del dispositivo è molto semplice: basta concentrarsi per scattare una foto e pubblicarla sui social, grazie al sensore elettroencefalografico che rileva l’aumento di onde elettromagnetiche prodotte dal nostro cervello e traduce questo incremento dell’attività cerebrale in un qualsiasi comando. Ad indicarci il livello di onde elettromagnetiche che emettiamo, che indica quindi anche il feedback visuale di MindRDR, c’è una barra orizzontale proiettata sul piccolo schermo degli occhiali di google. Più siamo concentrati e più questa linea si muove verso l’alto. Perché MindRDR si connetta al Mindwave Mobile Neurosky è sufficiente una connessione wifi. Per cui, non essendo necessarie grandi tecnologie per il suo funzionamento, quest’applicazione dovrebbe avere anche un costo relativamente contenuto, ed essere disponibile ad un vasto numero di compratori, soprattutto coloro che hanno problemi motori e che ne potrebbero avere più bisogno.

Il progetto però non è perfetto né ultimato, i progettatori hanno infatti grossi problemi a tarare il livello di concentrazione ottimale. Infatti è molto difficile interpretare l’attività dell’organo più complesso del corpo umano. Basta infatti non porre la giusta attenzione allo schermo per non riuscire ad attivare una determinata funzione, perciò il sensore deve essere tarato alla perfezione e prevedere il comportamento e il funzionamento della nostra corteccia cerebrale. Malgrado le infinite complicanze che emergono dalla realizzazione l’interesse di tutto il mondo nel progetto è altissimo. Sono alte anche le aspirazioni di This Place che prevedono di lanciare sul mercato il prodotto, nella sua versione beta, a breve, sicuri di un immediato successo.

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