• martedì , 16 Aprile 2024

Canoni devastanti

Avere una pelle perfetta, un sorriso smagliante, un fisico atletico senza un solo  muscolo che non sia accuratamente tonificato, un taglio alla moda. Indossare capi che possibilmente lascino più scoperto che coperto un corpo da cui i grassi vengono allontanati come veleno. Ecco fatta una modella: la parola d’ordine è ridurre al minimo indispensabile le calorie, se possibile eliminare anche l’indispensabile. Certo non saranno tutte così ma siamo onesti: l’ideale che ci viene proposto dalle riviste coincide con la perfezione, è l’irraggiungibile che si viene spronati a raggiungere.

A tutti prima o poi sarà capitato di pensare che le giovani donne in posa con borse di Vuitton, completi di Chanel, abiti firmati Dolce & Gabbana o occhiali di Gucci che ammiriamo sulle pagine patinate delle riviste, siano così belle da sembrare finte. E in effetti un po’ lo sono. Si può dimagrire in un secondo, avere un seno più grande in un soffio, una pelle priva di imperfezioni in un battito di ciglia, tutto questo e molto altro usando semplicemente Photoshop.

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Consapevoli del fatto che ciò che è ideale è destinato a restare astratto e consce di quanto sia fittizia la perfezione stampata sulle riviste, donne più e meno giovani non possono fare a meno di ambire a incarnare quella bellezza tanto esaltata dalla moda, anche a costo di sottoporre il proprio corpo a stress eccessivo e diete insostenibili.

In una società in cui poi vengono spesso a mancare modelli e punti di riferimento, sempre più adolescenti guardano a quelle donne sorridenti in prima pagina e si misurano con loro: confronto insostenibile e demoralizzante che può in alcuni casi favorire l’insorgere di una patologia al giorno d’oggi sin troppo nota: l’anoressia.

foto di una campagna contro l'anoressia

foto di una campagna contro l’anoressia

Ovviamente moda e modelle non sono le uniche responsabili di questo terribile fenomeno, ma sono uno dei tanti fattori che spingono una ragazza a considerare il cibo come un nemico, a dare un ultimatum al proprio corpo dandogli come unica possibilità la perfezione.

Ma forse anni e anni di campagne contro l’anoressia e gli assurdi canoni estetici moderni stanno dando i loro frutti, forse.

La chiamano “rivoluzione delle modelle curvy” , l’affermazione di bellissime donne nel mondo della moda che hanno qualcosa di speciale: le loro taglie al posto di andare da una 40 in giù vanno dalla 44 in su. Tra loro ci sono Jennie Runk, testimonial della linea beachwear 2014 di H&M, Georgina Burke, prima modella curvy a conquistare la copertina della rivista Torrid specializzata in taglie forti, Robyn Lawley, modella e stilista di una linea di costumi per taglie forti realizzata in collaborazione  con Bond eye swimwear, Hailey Clauson, modella diciannovenne  che dopo la trasformazione del suo corpo da longilineo in formoso, si è reinventata modella curvy, Candice Huffine, prima modella curvy che comparirà nel prestigioso calendario Pirelli del 2015.

Georgina Burke nella copertina di Torrid

Georgina Burke nella copertina di Torrid

 

Esempio della loro lotta per la demolizione dell’ideale delle “cover girl” é un numero del Swimswits foor all, in cui tre modelle curvy scimmiottano tre ragazze dal fisico perfetto che compaiono sulla copertina della rivista Sports Illustrated in topless girate di schiena. Il messaggio è chiaro: la bellezza non coincide con la perfezione.

Nonostante la progressiva affermazione delle modelle in carne, storciamo volentieri il naso davanti a un fisico non conforme ai nostri canoni e chi si ritrova con curve troppo pronunciate viene spesso per questo discriminato. E’ il caso di Samm Newman, una diciannovenne americana che come tante altre ragazze si era fatta un selfie in intimo, e come tante altre ragazze l’aveva poi postato su Instagram. Ciò che però Samm ha di diverso da tutte le altre sono le sue curve generose che non ha paura di mostrare, noncurante dei soliti pregiudizi. Proprio a causa di queste curve però il social network le ha chiuso il profilo, a seguito delle segnalazioni di alcuni utenti.

samm newman nella foto che ha fatto chiudere il suo profilo instagram

samm newman nella foto che ha fatto chiudere il suo profilo instagram

Il profilo le è stato poi riattivato con le scuse dell’agenzia a seguito dello scalpore suscitato dalla storia, ma alla luce di fatti come questi non si può fingere che vada tutto bene, non si può andare avanti facendo finta di non stare trasformando i nostri corpi in templi consacrati al solo culto della bellezza.

La nostra società infatti si fonda sull’ideale malsano che la bellezza esteriore sia in fondo l’unica cosa a contare. Se ci si convince di questa idea si commette un errore terribile: la bellezza del corpo non dura per sempre.

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