Quattro chiacchiere con Daniele Bertolo, ex allievo e nuovo docente di Italiano e Latino del Biennio
Qual era il suo sogno da bambino?
Poter passare la vita a giocare. I primi naturali incontri con le amarezze, però, hanno infranto il mio sogno, ma col tempo ho capito che ci si può approcciare alla vita come a un gioco (e ciò non significa giocare con la vita).
I suoi passi nell’ insegnamento?
Ho iniziato questo mestiere a 24 anni, a pochi giorni dalla laurea. Ho insegnato prevalentemente in licei scientifici e classici, ma anche in linguistici e istituti tecnici. Mai alle medie.
Ha fatto dei lavori prima di arrivare ad insegnare?
Sì, i più disparati, come il giornalista in un giornale sportivo locale e il fattorino.
Perché ha scelto di fare l’insegnante?
Per tante ragioni: innanzitutto sono stato affascinato da molti miei docenti e ricordo che già da bambino dicevo di volere diventare un insegnante; poi ho sempre amato stare con gli adolescenti, perché il loro è un mondo suggestivo e imprevedibile che costringe a rimanere sempre al passo coi tempi; infine sono convinto che le mie passioni, lo studio della lingua e della letteratura, possano accendersi in altre vite e nutrirle di una incalcolabile ricchezza che mai nessuno potrà rubare. La cultura è un bene che possiamo condividere senza privarcene ed è uno strumento indispensabile per arrotondare gli spigoli delle persone.
La persona che ha influenzato la sua vita?
Mi è impossibile selezionare una sola persona nel numero di quelle a cui devo dire grazie; tra queste, in particolare, ci sono i miei genitori, mia moglie, molti colleghi, alcuni docenti universitari e innumerevoli maestri che ho incontrato quando ero dall’altra parte della cattedra. In più ci sono persone che hanno influenzato la mia vita senza conoscermi: Dante, Leopardi, De André e…
Lezione di vita?
Non sono in grado di dare lezioni di vita, ma la mia fortuna è quella di averne raccolte tante nel mio cammino. Quelle che mi sono rimaste più impresse mi sono state donate dalla vita per mezzo di persone che a una prima, superficiale impressione non avevo reputato in grado di dare lezioni di vita .
Ha un motto o una frase che ama?
“Se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo”: è un verso che mi ricorda di guardare il mondo con clemenza.