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Camera, il Centro Italiano per la Fotografia a Torino

30 settembre 2015 – Inaugurazione della mostra di Boris Mikhailov

Davanti all’Isolato di Santa Pelagia, in Via delle Rosine 18 a Torino, una folla di di appassionati attende l’apertura del Centro Italiano per la Fotografia negli spazi dove nacque nell’800 la prima scuola pubblica del Regno d’Italia: 2000 metri quadri, dei quali 800 dedicati alle mostre.

Due i partner d’eccezione: la Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, e Leica, il prestigioso marchio fotografico che nel 1924 inventò la prima fotocamera di successo rivoluzionando per sempre il mondo della fotografia.

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Conquistato a fatica l’ingresso, si accede alla personale di Boris Mikhailov.

Le trecento fotografie a colori e in bianco e nero, spesso ritoccate, sono presentate in ordine cronologico e suddivise per temi, ospitate nelle sei sale e nel lungo corridoio da cui vi si accede.

Descrivono l’Ucraina, paese d’origine dell’autore, dagli anni ’60 fino ai nostri giorni.

Gigantesche e a colori come quelle esposte nel corridoio. Piccole in bianco e nero, ritoccate con il pennarello e disposte sotto vetro su lunghi tavoli. Stampate da negativo, grandi, azzurre disposte su tre file su un’ampia parete. E ancora a colori incorniciate e disposte a pioggia, le foto di Mikhailov attirano i tantissimi spettatori che attendono con pazienza il  loro turno per avvicinarsi ad ognuna di loro.

Bambini, poveri, anziani, città sporche e desolate, donne, sono i soggetti ricorrenti di queste foto dure e dolorose che raccontano cos’era una volta l’URRS.

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Il contrasto fra i soggetti ritratti ed il pubblico presente è fortissimo, i camerieri nella loro inappuntabile divisa servono l’aperitivo.

Un brindisi dunque, alla nascita di questo nuovo spazio a Torino dedicato alla fotografia.

Il Centro Italiano per la Fotografia ospiterà mostre e laboratori e si propone di realizzare una rete digitale fra gli archivi fotografici italiani, da mettere a disposizione di studiosi e ricercatori a livello internazionale. Prima di uscire si accede al bookshop, ricco di proposte, libri e riviste d’arte e di fotografia.

Una camera è infine dedicata all’esposizione di alcuni famosi modelli di fotocamere Leica.

Matteo Masoomi Lari

Camera Torino

Entrando nello spazio dedicato alla mostra ci si trova in un lungo corridoio bianco dove si trova esposta una delle tante raccolte di fotografie, selezionate secondo un criterio cronologico. Sulla destra, all’inizio del corridoio, ecco una stanza dove si possono vedere proiettate alcune delle foto esposte nella mostra. In questo modo se ne colgono le peculiarità.

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Dopo la stanza delle proiezioni, numerose sale dove si trovano alcune collezioni di fotografie come, ad esempio, la black series dedicata a ciò che il fotografo riconosce come casa e ciò che meglio conosce o la red series dedicata al periodo durante il quale l’Ucraina era occupata dai sovietici.

Gregorio Pavesio

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