Il nuovo sequel tanto atteso della famosa saga è uscito il 16 dicembre come “film più atteso dell’anno”: è ambientato molti anni dopo la morte di Darth Vader (oppure Fener per gli italiani) quando il misterioso Kylo Ren vuole continuare quello che l’impero di Palpatine aveva cominciato. Ed è qui che interviene il nuovo eroe Poe Dameron che deve trovare il famoso Jedi Luke Skywalker aiutato dalla fantomatica Rey e dal droide BB-8 e dall’imperiale rinnegato Finn (il finale è riservato a chi andrà nelle sale).
Sembra che la Disney stia pubblicizzando un po’ troppo il film: magliette, scarpe, droidi interattivi, mini-figures che combattono e astronavi telecomandate… (Niente di nuovo sotto il sole! Ndr).
Ma allora per il denaro o per i fan?
Per questo sorge il dubbio che si tratti di una enorme operazione commerciale: infatti molti marchi importanti (come Adidas, Disney e Tim) hanno “usato” Star Wars per vendere di più.
Se ci si guarda intorno si possono vedere tantissimi prodotti e perfino pubblicità che sponsorizzano la saga: la Fiat, le scarpe personalizzate Adidas, i prodotti Disney come spade laser e vestiti dei personaggi più famosi, perfino le pubblicità alla televisione: ogni volta che si accende la TV si vedono roteare spade laser e si crede sia un film di avventura per poi scoprire che è la pubblicità della Tim.
I fan di Star Wars sono amareggiati e si pongono questa domanda: è inevitabile che questa famosa e avvincente saga possa anch’essa essere spremuta dal capitalismo e dalle multinazionali?
Ovviamente il film è stato fatto per guadagnarci sopra ma così non è un po’ troppo?