Mentre noi ci crogioliamo nelle nostre vacanze – i pensieri più frequenti in questi giorni sono quando partire per il mare, se uscire o meno con l’amica a fare shopping, optare per un film o per un altro -, nella nostra città ragazzi della nostra stessa età non sanno neppure come sopravvivere ad una giornata. Come racconta l’articolo di Federico Genta su “La Stampa”, ogni giorno arriva a Torino un minore straniero tra i 14 e i 17 anni, solo, senza soldi, senza alcuna protezione.
L’ Egitto, la Nigeria e il Mali i paesi di provenienza più comuni: questi ragazzi si presentano soli alle forze dell’ordine, spesso senza sapere neppure una parola di Italiano. E chiedono aiuto. In questo momento storico in cui tanti inneggiano allo sbarramento dei confini e molte fazioni politiche invitano alla chiusura per un proprio interesse di parte, questi casi di migranti quasi bambini fanno ancora più pensare.
Se nel mondo di una volta, senza la comunicazione globale che caratterizza il nostro oggi, si poteva girare la testa altrove e fingere di non vedere, adesso questo comportamento, alla luce della conoscenza che abbiamo grazie ad Internet, diventa eticamente impossibile. L’ignoranza non è più una scusa, le farneticazioni sulla superiorità di una razza sul’altra restano appunto tali; il ragazzo che chiede, arrivandoci in casa in fuga da situazioni tremende, non può essere ignorato. Al di là dell’etica e della diversa fede di ciascuno, si tratta di semplice umanità di una nazione che possa dirsi civile.
E noi, che abbiamo la stessa età, che cosa possiamo fare? In pratica, adesso, ben poco, salvo essere accoglienti con le persone più deboli che incontriamo sul nostro cammino. È nostro dovere, però, tenerci informati sul problema e sulle possibili soluzioni ad esso che il nostro Paese sta adottando. Per essere pronti in futuro a scegliere bene quando sarà il nostro momento di andare a votare.
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QUALCHE NUMERO
Minori richiedenti asilo all’Ufficio Immigrazione della Questura
70 nel 2014 (Frontex), 60 nel 2015 (Triton), 12 nei primi cinque mesi del 2016 (Frontex2)
Minori che si sono presentati direttamente agli uffici degli assistenti sociali
200 nel 2014, 260 nel 2015
Baby squillo nigeriane segnalate in Questura dal 2014
160, di cui 30 dal gennaio di quest’anno
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