• venerdì , 19 Aprile 2024

Un Babbo Natale in… Forma

Barba bianca e vestito rosso, un’enorme slitta trainata da leggendarie renne, accompagnata dal magico tintinnio dei loro campanelli, diretta verso i camini di tutto il mondo.

L’aura magica del Natale ha travolto le città di tutto il mondo, dando il via alla frenetica caccia al regalo perfetto e apparentemente introvabile tra centinaia di mercatini e negozi.

Ci sono luoghi dove però la magia del Natale aleggia sulla soglia e indugia ad entrare, luoghi come gli ospedali, dove la vigilia è solo un giorno come gli altri, trascorso tra flebo e medicine, nell’interminabile attesa di ricominciare a vivere, di uscire dalle opprimenti mura che sembrano pareti di una cella.

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Nell’uggiosa mattinta di domenica 4 dicembre l’Ospedale Infantile Regina Margherita è stato letteralmente invaso da una marea rossa e bianca.

Diciottomila Babbi Natale si sono radunati davanti all’ospedale, in piazza Polonia, per dare vita alla settima edizione di “Un Babbo Natale in Forma”, manifestazione benefica organizzata da Forma Onlus, ormai entrata nel cuore dei torinesi.

Motociclisti, ciclisti, passanti, volontari, bambini, cani, dottori riuniti in festa sotto i reparti.

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Numeri da Guinness World Record, soprattutto rispetto a quelli della prima edizione, quando la piazza ne contava solo 3000. Per un giorno l’assordante tranquillità dell’ospedale è stata protagonista della frenetica vita del capoluogo piemontese: il traffico è stato modificato in diverse zone del centro per permettere alle migliaia di Babbi Natale di raggiungere il raduno.

Quest’anno come non mai le vie per raggiungere l’ospedale erano molteplici: numerosissimi ancora una volta i motociclisti, circa 6000, che hanno attraversato tutta la città improvvisandosi anche vigili del traffico, i più sportivi sono arrivati al termine della corsa podistica “Un Po di corsa” organizzata in collaborazione con Base Running, e, novità di quest’anno, l’ospedale è stato raggiunto anche in bici.

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Secondo le prime stime, solo durante la manifestazione in piazza, sono stati raccolti attraverso le offerte dei presenti circa trentamila euro, che si sommeranno ai ricavati della vendita dei costumi (circa 10 mila con un costo di 5 euro l’uno) e verranno devoluti, come di consueto, interamente al miglioramento dell’ospedale: «Quest’anno andranno al pronto soccorso, per l’acquisto di apparecchiature in grado di ottimizzare l’assistenza ai bambini che arrivano in codice rosso, in imminente pericolo di vita – spiega la presidente Luciana Accorneroin questi sette anni abbiamo venduto più di 75 mila abiti e, edizione dopo edizione, è sempre più grande lo stupore per la bella risposta che ha quest’evento».

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Le gaudenti note della Fanfara suonata dal corpo degli Alpini, che come ogni anno scaldano la piazza distribuendo cioccolate calde, torte, panini e primi piatti, hanno aperto la manifestazione dando il via a una carrellata di spettacoli e cabaret guidati sapientemente da Stefano Venneri (speaker del Torino Fc e deejay ) e Jacopo Morini (ex inviato del programma televisivo “LeIene”) che hanno visto anche la sindaca Chiara Appendino protagonista di un divertente balletto sulle note del tormentone estivo “Andiamo a comandare”.

Momento clou della manifestazione la calata dei supereroi della Ediliziacrobatica dal tetto dell’ospedale che hanno così salutato i bambini dei reparti affacciati alle finestre e consegnato loro i doni natalizi.

Prima della calata dal tetto

A chiudere la mattinata la premiazione della gara “Un Natale sostenibile per Forma” in cui si sono cimentate le scuole primarie torinesi, che è consistita nel creare un albero interamente composto da materiale riciclato. Quindi il flash mob “Natale eh, Natale oh, Natale eh oh oh”.

Forma vuol dire solidarietà e condivisione dei sentimenti, angoscia, speranza, amore e felicità, per alleviare il dolore dei bambini ricoverati.

Silvana, mamma di Matteo e Benedetta, racconta: “A volte le persone mi chiedono se non sia una tortura vedere dalla finestra la gente che si diverte mentre loro vivono una realtà di sofferenza e angoscia, ma chi non lo vive veramente non sa cosa vuol dire. Per chi è al Regina sapere che c’è qualcuno che ti offre a suo modo il cuore, anche con gioia, ridendo e ballando, è comunque un modo per sapere che non sei solo”.

Diciottomila Babbi Natale riuniti davanti alla piazza di un ospedale, per portare colore in una giornata grigia, per portare speranza dove ogni giorno si vive vicino alla morte.

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