La creatura anfibia di Guillermo Del Toro, mostro o dio a seconda dello sguardo che vi si posa, porta a casa quattro delle tredici statuette a cui era nominato (tra cui Miglior film e Miglior regista); l’Italia ha ottenuto il riconoscimento che le spettava: Chiamami Col Tuo Nome di Luca Guadagnino conquista l’attesissimo Oscar alla Miglior sceneggiatura non originale; e poi Frances McDormand e Gary Oldam, attori con la A maiuscola, hanno trionfato nella categoria “Best leading actor”.
Una notte indimenticabile quella del 5 marzo scorso, notte della novantesima edizione dei premi cinematografici più prestigiosi al mondo, gli Academy Awards. Ripercorriamo insieme le tappe più importanti.
A scaldare il pubblico del Dolby Theatre di Los Angeles ci ha pensato il conduttore Jimmy Kimmel, che ha presentato la serata per la seconda volta consecutiva.
L’attore Sam Rockwell (che ha all’attivo più di cinquanta film) è riuscito ad incantare l’Academy aggiudicandosi il premio di Miglior attore non protagonista con la sua interpretazione del poliziotto razzista Jason Dixon, personaggio schizzato, che arriva ad affrontare anche un momento di redenzione, nel film Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.
La magistrale interpretazione di Allison Janney nel film I, Tonya le ha fatto vincere la prima statuetta come Miglior attrice non protagonista; una volta salita sul palco, dopo un silenzio cattura-attenzione, andando controcorrente ha esclamato scherzando: “Ho fatto tutto da sola”.
Un anno fa Jimmy Kimmel aveva portato degli ignari turisti al Dolby Theatre, quest’anno ha preso alcuni attori – tra cui Mark Hamill, Gal Gadot e Lupita Nyong’o – e li ha portati a fare una sorpresa agli ignari spettatori di un cinema lì accanto.
The Silent Child ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio: la protagonista è Maisie Sly, una bambina sorda di sei anni e Rachel Shenton, che ne è sceneggiatrice e protagonista, ha fatto il discorso con il linguaggio dei segni, perché “l’aveva promesso a Sly”.
James Ivory è “il più anziano vincitore di un Oscar competitivo” (quindi non “alla carriera”): ha 89 anni e ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura non originale, quella di Chiamami Col Tuo Nome.
Il messicano Guillermo Del Toro, salito sul palco per ritirare il premio come Miglior regista per il film La Forma Dell’Acqua, ha detto: “Sono un immigrato. Credo che la cosa più grande che possa fare il cinema sia cancellare le linee tracciate nella sabbia. Dobbiamo continuare a farlo, anche se il mondo ci dice di scavarle ancora più profonde». E poi, salito nuovamente per ritirare il premio come Miglior film, ha aggiunto: “A tutti quelli che sognano di usare la fantasia per raccontare storie su cose che esistono nel mondo di oggi: potete farlo. La porta è aperta. Spingetela e entrate”.
La statuetta come Miglior attore protagonista se l’è aggiudicata Gary Oldman con la sua straordinaria interpretazione in L’Ora Più Buia nel ruolo di Winston Churchill: “Ho vissuto negli Stati Uniti per molto tempo e devo ringraziare per le amicizie, la famiglia, la casa e ora un Oscar che questo paese mi ha dato”. Dopo aver ricordato i propri colleghi la chiusura del discorso del ringraziamento è stato dedicato alla mamma “che è più vecchia dell’Oscar perché ha 99 anni e sta guardando la cerimonia dal divano. Grazie, mamma, per il tuo amore”.
Con Frances McDormand, che ha vinto l’Oscar come Miglior attrice protagonista per il film Tre Manifesti A Ebbing, Missouri, si è raggiunto il culmine della serata: dopo essere salita sul palco ha fatto il discorso più imprevedibile e più applaudito invitando tutte le donne della platea candidate ad un Oscar ad alzarsi in piedi.
Tutte abbiamo storie da raccontare e progetti da finanziare. Non parlateci di questa cosa alle feste di stasera. Invitateci nel vostro ufficio tra un paio di giorni o venite al nostro, come credete meglio, e vi diremo tutto. Ho due parole prima di lasciarvi stasera, signore e signori: INCLUSION RIDER”
Frances McDormand è un’attrice che non si fa fare foto sul red carpet, che può sembrare fuori di testa, ma ha qualcosa che altre non hanno magari, il coraggio; il coraggio di non essere perfette solo perché il mondo ti sta guardando, il coraggio di non truccarsi solo perché sei donna e lavori al cinema, o indossare un vestito scollato perché il seno va messo in mostra. Il coraggio di alzarsi per qualcosa che non sia solo “guardate come sono bella”, ma che voglia dire “guardate quanto sono capace”.
Ecco di seguito la lista di tutti i premi assegnati in quest’ultima edizione degli Academy Awards:
MIGLIOR FILM: La forma Dell’Acqua
MIGLIOR REGIA: Guillermo del Toro – La Forma Dell’Acqua
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Gary Oldman – L’Ora Più Buia
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Sam Rockwell – Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Allison Janney, Tonya
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Scappa – Get Out
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Chiamami col tuo nome
MIGLIOR FILM STRANIERO: Una Donna Fantastica (Cile)
MIGLIOR FILM ANIMAZIONE: Coco
MIGLIOR FOTOGRAFIA: Blade Runner 2049
MIGLIOR SCENOGRAFIA: La forma dell’acqua
MIGLIOR MONTAGGIO: Dunkirk
MIGLIOR COLONNA SONORA: La forma dell’acqua
MIGLIOR CANZONE: Remember me, Coco
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Blade Runner 2049
MIGLIOR EFFETTI SONORI: Dunkirk
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: Dunkirk
MIGLIORI COSTUMI: Il Filo Nascosto
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA: L’ora più buia
MIGLIOR DOCUMENTARIO: Icarus
MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: Heaven is a Traffic Jam on the 405
MIGLIOR CORTO: The Silent Child
MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE: Dear Basketball