Francesca Ciabatti, ex allieva del Liceo Classico a Valsalice, sta partecipando al programma Erasmus e sta frequentando le lezioni di medicina a Lisbona. Noi del Salice l’abbiamo intervistata per saperne di più.
Come si svolge la tua giornata tipo ora che stai studiando a Lisbona?
Dipende molto dal periodo. All’inizio del semestre al mattino vado in ospedale a fare tirocinio, mentre al pomeriggio, dopo essere tornata a casa, esco e vedo gli amici e di solito facciamo dei viaggi, come ad esempio andare a fare surf al mare. Quando invece si avvicina il periodo delle sessioni, al pomeriggio mi fermo a studiare nelle aule studio del’ospedale. Ogni sera c’è qualcosa da fare: molto spesso le associazioni per gli Erasmus organizzano degli eventi, come le jam session o serate a tema internazionale, per fare in modo che i rappresentanti dei vari paesi possano condividere con gli altri qualcosa della loro cultura.
Per quanto riguarda lo studio, che cosa porti di Valsalice all’Erasmus?
Sicuramente il ritmo di studio serrato e la volontà dei professori di spronarci a dare sempre il meglio di noi in ogni cosa mi ha aiutato ad affrontare questa esperienza, cioè lo studio della medicina all’estero e in un’altra lingua. Da questo punto di vista penso che Valsalice mi abbia preparata nel modo giusto alla vita, sia dal punto di vista scolastico, per riuscire a gestire la pressione dell’università, sia dal punto di vista umano, poichè mi ha insegnato a non farmi spaventare da ciò che è diverso da me. Oltre a ciò anche il metodo di studio e la capacità di gestire le emergenze e lo stress sono state fondamentali per affrontare l’università, e il Liceo Classico in particolare mi ha aiutato ad aprire la mente.
E invece rispetto al rapporto con gli altri studenti?
Sicuramente l’aspetto della condivisione. Valsalice cerca di fare in modo che ogni classe sia unita e che si crei un legame anche con i professori, quindi punta molto al coinvolgimento da parte dello studente, mentre in altre scuole non è così. Infatti ho notato che la differenza tra me e gli altri compagni di corso (Erasmus e non) è il riuscire a condividere in maniera migliore e l’essere più spinti verso l’altro.
Per la tua visione del futuro credi che Valsalice ti abbia aiutato?
Assolutamente. Penso che se sono diventata ambiziosa e fiduciosa nelle mie capacità sia stato grazie all’ambiente stimolante di Valsalice, in un periodo cosi critico come l’adolescenza. Tutti i miei professori hanno sempre avuto fiducia in me e mi hanno spronata a migliorarmi ogni giorno, e credo che se non fosse stato così non avrei fatto le stesse scelte. Quindi, guardando indietro, sceglierei di nuovo Valsalice.