• sabato , 27 Aprile 2024

Soluzioni per vivere meglio

di Fabiola Palumbo

È ormai noto ed evidente che il nostro stile di vita sia notevolmente mutato nel corso dei secoli: l’uomo per venire in contro solo a se medesimo ed elevare al massimo grado l’agiatezza ed il benessere, sta distruggendo volontariamente, istante per istante casa sua e se stesso (sembra paradossale). Pretende di sconvolgere quella perfetta armonia naturale che ha permesso la vita non solo a se stesso ma anche ad altri esseri viventi,quali gli animali e la vegetazione.

Tutto ciò per essere possessore e padrone di quale impero umano se nelle tasche non ha altro che gli scarti della sua violenza e presunzione? Se in questo meraviglioso regnicolo, creatosi con tanta fatica, vi vivesse solamente l’uomo, almeno potrebbe, con il suo egoismo, danneggiare solamente se stesso. Ma non è così. Questo pericoloso ed oscuro reame erige le sue colonne del successo sul terreno del consumismo: capi supremi di cui nessuno conosce il volto ci spingono a comprare e a consumare. Come ombre erranti e senza un’anima obbediamo, ma senza rimpianto. Dunque si comprano capi firmati di pelle animale, essenziali per sentirsi davvero qualcuno; innumerevoli oggetti tecnologici ed inutili; automobili che sembrano navicelle spaziali che però vengono occupate da una sola persona, mezzi pubblici che inquinano più di un trattore, cosmetici e prodotti per la pelle ricchi di sostanze chimiche per un aspetto finto e malato, ma comunque bellissimo.

Senza dimenticare gli amatissimi fast food e le catene, luoghi dove si può mangiare roba di altissima qualità, cucinata dai migliori chef, pagando però pochi euro. E poi, ciò che preferiamo di più: la plastica. Se potessimo ci faremmo un bagno nella plastica, anche se è più realistico non usare il condizionale poiché essa imperversa già da tempo nei mari, fiumi e laghi, uccidendone la flora e la fauna. Il consumismo disimpegna la vita, la rende effimera e più tranquilla, apparentemente priva di inconvenienti. Distoglie dalla vera realtà.

Bisogna dunque estraniarsi dalla società per vedere aldilà del regno e non essere sudditi. Se si alza lo sguardo si possono vedere allevamenti intensivi, causa principale della produzione di metano, sostanza che contribuisce all’effetto serra; altri allevamenti intensivi nei quali gli animali vengono maltrattati e farciti di antibiotici per produrre fino alla morte; fiumi,laghi e sorgenti acquose inquinate dai coloranti di scarto derivanti dalla produzione tessile, dal petrolio e da agenti chimici che si usano quotidianamente. L’aria in città è irrespirabile per via dei tubi di scarico delle auto, dei mezzi pubblici, delle fabbriche e dei riscaldamenti delle case. Quest’aria ed il riscaldamento atmosferico imperversano però anche nelle lande di ghiaccio dell’emisfero boreale, dove gli orsi muoiono annegati per lo scioglimento del ghiaccio.

Nell’emisfero australe invece vi è il fenomeno della deforestazione il cui fine principale è la coltivazione di palme da olio. Questi cambiamenti ambientali dovuti all’azione dell’uomo causano l’estinzione di molti esseri viventi e soprattutto la ribellione della natura: 45° in città, estati tormentate da acquazzoni,tsunami terremoti…Sollevando lo sguardo però si possono notare altre persone che si dedicano alla natura ed hanno deciso di adottare uno stile di vita semplicemente rispettoso e consapevole.

Il messaggio fondamentale è dunque quello che agire secondo natura è semplicissimo, soprattutto se lo si fa insieme: stop ai vestiti di pelliccia e agli accessori di pelle, ai pasti nei ristoranti, stop agli sprechi di elettricità, di acqua, di carburante, stop alle sigarette, stop all’ignoranza ed alla superficialità. Urliamo sì ai vestiti usati, ai contenitori in vetro, ai detersivi ed ai cosmetici naturali fatti in casa; sì alle biciclette, alla bioedilizia, alla bioenergia, al biodegradabile; sì al riciclaggio ed al riuso degli oggetti. Sì alla semplicità ed al rispetto. Inoltre vi sono numerosi progetti avviati da società green, come il Greenpeace, il Wwf, 4ocean, Ecosia, in giro per il mondo, ai quali si può partecipare di persona, ovvero come volontario, oppure donando. In questi progetti ciò che conta è la solidarietà ed il passaparola. Infatti in Etiopia, grazie alla divulgazione sui social (modo migliore per utilizzare la tecnologia) persone comuni hanno aderito ad un’iniziativa green: sono stati piantati 350 milioni di alberi in sole 12 ore. Prossimo obiettivo 4 miliardi di alberi. Città: Etiopia. Problema: deforestazione. Causa:l’uomo. Ripercussioni su: la vita degli Etiopi e della natura. Soluzione: semplicità, consapevolezza, rispetto.

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