• giovedì , 28 Marzo 2024

Ronaldo, ne valeva la pena?

Con la vittoria a Marassi di due settimane fa, Cristiano Ronaldo ha raggiunto le 100 presenze in bianconero, condite da più di 80 gol e da prestazioni trascinanti. Senza contare le assenza per Covid, il campione portoghese non ha preso parte a solamente 14 match da quando è arrivato, risultando ogni anno tra i calciatori juventini con più presenze.

Tralasciando per un attimo le statistiche, l’importanza di Ronaldo è palpabile in ogni partita dei bianconeri, dato che l’ex Real Madrid rappresenta ormai il fulcro di gioco della squadra. In ogni azione il pallone passa dai suoi scarpini, e il ruolo è ormai più un optional che un obbligo.

Ad oggi si fa fatica ad immaginare una Juve senza CR7 almeno quanto gli uomini di Pirlo faticano senza di lui in campo, come testimoniato dai pareggi con Crotone, Verona e Benevento. Nelle 5 partite saltate in questa stagione da Ronaldo, la vecchia Signora è riuscita ad imporsi solo con la Dynamo Kiev, mentre con il portoghese in campo la percentuale di vittorie supera il 70%. Senza il suo 7, la Juve non trova una quadra e rischia con tutti. Ma allora, più che di importanza, dovremmo parlare di necessità, o meglio, dipendenza.

Questa dipendenza a volte giova ai bianconeri (Simeone e i suoi ne sanno qualcosa), ma nel lungo non può che portare a gravi conseguenze. Infatti, sebbene il suo fisico cerchi di nasconderlo, Cristiano va per i 36, e non sto parlando del record di Immobile. Non possiamo non aspettarci un lento declino, e partite come quella con l’Atalanta ci hanno mostrato quanto fatichino i bianconeri quando il penta pallone d’oro non è in giornata.

Nonostante il suo contratto scada in corrispondenza con quello di Dybala, a differenza dell’argentino non sembrano ancora iniziate le trattative tra Juve e Jorge Mendes. Sintomo di dubbi o di tranquillità? Perché non sembra tanto scontato continuare a pagare 30 milioni l’anno un calciatore della sua età, soprattutto di questi tempi.

Indipendentemente dal rinnovo, prima o poi il portoghese lascerà Torino (o direttamente il calcio giocato), e a Madrid sanno bene che è a questo punto che si fa dura. La stagione fallimentare del Real in seguito alla sua cessione, infatti, sembra facilmente replicabile in questa Juve Ronaldo-centrica. Questi gli effetti post CR7 ma, guardando alla sua esperienza, ne è valsa la pena? Ha davvero reso i bianconeri più forti?

Nei prossimi mesi può cambiare tutto, ma ad oggi la mia risposta è no. Fin ora la Juve di Ronaldo è stata un fallimento, o non avrebbe avuto tre allenatori diversi in altrettante stagioni. Era stato preso per la Champions League, ma è stato eliminato da Ajax e Lione. Certo, lui ha segnato, ma la sua presenza (in campo e spogliatoio) ha indebolito esponenzialmente la squadra e il gruppo. Quel gruppo che, solo un anno prima, aveva espugnato Wembley e aveva sfiorato l’impresa al Bernabeu; e il 7 ce l’aveva Cuadrado. Oggi, senza Cristiano Ronaldo, la Juve non vince a Benevento.

La domanda allora sorge spontanea: cosa sarebbe successo se a Torino Ronaldo avesse preferito Parigi, o se fosse tornato in Inghilterra?

Innanzitutto, quel caldo mercato del 2018 avrebbe probabilmente regalato ai tifosi juventini Milinković-Savić, volto a completare il centrocampo bianconero. Avrebbero poi trovato più spazio Higuain e Mandžukić, accanto a cui avremmo finalmente visto un Dybala protagonista. Chissà se oggi assisteremmo ad una Juve più forte, e chissà se avrebbe già raggiunto quell’obbiettivo che sembrava un obbligo con l’arrivo di Ronaldo, ma che oggi sembra nuovamente un sogno.

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