• martedì , 19 Marzo 2024

Crudeltà nascosta

di Edoardo Ceruzzi

Nonostante negli ultimi anni vi sia in atto una  considerevole  campagna di sensibilizzazione nei confronti degli animali domestici e una sempre maggiore presenza di questi all’interno delle nostre famiglie, non tardano però a mancare numerosi infelici eventi di maltrattamento di animali e di abbandono di questi ultimi.

Solitamente si pensa che atti così disumani e ripugnanti siano una realtà lontana dalla nostra, magari molto comuni in alcuni paesi a causa di tradizioni molto radicate. L’esempio più evidente è quello degli animali che noi occidentali definiamo di compagni e che invece in alcuni paesi asiatici diventano portate di cibo.

Purtroppo molti di questi episodi di maltrattamenti e violenze non sono così remoti e rari: basta andare in un canile per notare la quantità di animali abbandonati e rimasti scioccati a causa di violenze commesse da umani. 

Recentemente si è verificato l’ennesimo caso di abbandono di un animale domestico nei pressi del Foggiano. L’autore di questo ignobile gesto è stato denunciato con l’accusa di maltrattamento di animali, la cui sanzione al reato prevede una reclusione da 3  a 18 mesi o, alternativamente, una multa da 5 000  a 30 000 euro. Questi atti, che talvolta stroncano una vita e che sono anche chiaramente immorali, possono risultare molto pericolosi per i terzi, perché sono numerosi i casi di incidenti stradali dovuti alla presenza di cani randagi.

Fortunatamente però, negli ultimi decenni, gli animali domestici godono di una tutela e un’attenzione maggiore rispetto all’ultimo secolo; non da molto  il maltrattamento animale è considerato reato punibile, inoltre la salute dei cani viene monitorata e preservata grazie a strutture professionali come canili e il rispetto e la considerazione per gli animali sono incrementati notevolmente negli anni, a tal punto che vengono curati con attenzione da veterinari e seguono una alimentazione corretta.

La sempre maggior sensibilizzazione  nei loro confronti ha contribuito a un riduzione del numero dei fenomeni di maltrattamento, nonostante siano ancora notevolmente numerosi.

Essendo tuttavia giornalieri questi episodi di violenza, è necessario continuare su questa linea, al fine di sensibilizzare ulteriormente la popolazione su questo delicato tema che, non solo  arreca danni agli animali, ma anche agli umani e che inoltre richiede un ingente stanziamento di fondi.

Una soluzione efficace sarebbe sicuramente l’aumentare la sanzione della pena nei confronti di chi ha commesso una violenza legata al maltrattamento degli animali, al fine di scoraggiare chiunque abbia intenzione di compiere tali ingiustizie. 

Fortunatamente numerose associazioni e migliaia di volontari si dedicano quotidianamente al fine di ridurre l’incidenza di questo fenomeno tristemente comune, soprattutto nell’Italia meridionale, terra con un grande numero di cani abbandonati, proprio come Argo, sopravvissuto a stento dall’immonda cattiveria di un ottantaseienne originario di Monte Sant’Angelo e che, di fronte ai Carabinieri che erano giunti per salvarlo, ha dimostrato ancora una profonda fiducia nel genere umano, nonostante i precedenti con il padrone.

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