“Benvenuti a Torino, città olimpica”. O bentornati, dalle vacanze. Quest’anno la città non si è riposata. Ha accolto i master di tutto il mondo, li ha vestiti, equipaggiati, incoraggiati, applauditi (maglietta – zainetto – tifosi – cerimonie). Guardatevi attorno: c’è ancora qualche bandiera, c’è ancora qualche turista in giro per l’Italia (i WMG valgon ben un viaggetto), c’è soprattutto qualche matto che si allena già per la prossima edizione. I campioni dei World Master Games (over 30 o 35 a seconda delle discipline) sono professionisti dell’incastro: sveglia alle cinque, bici, lavoro, pannolini, stretching prima di cena; neofiti convertiti dal medico alla corsa, o sportivi camaleontici: sciatori d’inverno, nuotatori d’estate. O ancora genitori ex-campioni tornati in pista con i figli: ora più tattici, più maliziosi, più efficaci.
Insomma, medagliati o ultimi, i signori e le signore WMG hanno tutti la stessa faccia: il “coltello tra i denti” di chi non molla mai e gli occhi scintillanti per l’entusiasmo. Il sorriso contagioso di chi si diverte con poco e si diverte molto.
[box type=”bio”] Protagonisti[/box]
Le interviste a Roberto Re (triathlon), Andrea Lunardon (corsa) e Cristina Rasario (canottaggio – 5 medaglie) continuano sul blog di Vitalia Informa.